bali bali bali

Rieccomi, ci ho messo un po' per ricominciare a scrivere su questo blog. Dopo il viaggio a Bali ho avuto bisosgno metabolizzare tutto quello che era successo in quel mese. Come molti sanno, sono partita per l'Indonesia senza un'idea precisa di cosa voler fare dopo, avevo molte incognite e la mia intenzione era proprio quella di non pianificare e lasciare che fosse il caso a guidarmi. Non potevo prendere decisione migliore, nonostante per me non pianificare sia davvero difficile. Bali mi ha dato tanto tempo per riflettere, in questa bolla paradisiaca ho avuto tante risposte e sono siuscita a tornare sui miei passi più volte, con calma, senza avere troppi stimoli o pregiudizi intorno a me. 

Ora sono in Italia, sono tornata ormai da più di due settimane, facendo una sopresa a tutta la mia famiglia. Ho capito che era arrivato il momento di tornare alle mie radici, e riconettermi con il paese da cui ero "scappata". Ora l'Italia non è più un luogo da cui sento il bisogno di andarmene (anche se i miei viaggi non sono ancora finti:)) , ma è diventato un posto in cui mi posso rifugiare quando sono stanca, in cui ritrovo la mia famiglia e le mie abitudini, che sono sempre diffcili da mantenere o da ritrovare se si viaggia. 

La domanda più frequente al mio rientro è stata "allora com'è Bali", e tutte le volte mi bloccavo, perchè non basterebbe una giornata per parlarne..non sapevo mai da dove partire, in quell'isola è successo troppo in così poco tempo, e nemmeno io riuscivo a capacitarmi di cosa avevano visto i miei occhi e cosa aveva vissuto il mio cuore. Per questo ho deciso che proverò a scrivere questa avventura qui, pezzo per pezzo. Mi sono presa del tempo per capire da dove iniziare o cosa raccontare esattamente...però vorrei seguire il mio istinto e scrivere ciò che mi sento, proprio come ho sempre fatto in Australia. Vorrei riuscire a trasmettere un po' di quell'atmosfera pacifica che si vive camminando per le strade di Ubud anche a chi legge da casa. 

Partiamo dalle prime impressioni. Appena arrivi all'aeroporto di Bali Denpasar vieni travolto da un profumo di incenso e da una serie di taxisti che cercano di covincerti a prendere un passaggio. Quel giorno io sapevo già con chi dovevo andare, la mia guida si chiamava Gusti. Feci un po' fatica a trovarlo ma dopo un po' lo riconobbi: sorriso raggiante, mullet, sulla cinquantina, carnagione scura, anelli d'oro alle dita e un grande cartellone in mano con la scritta "welcome to Bali Alice Guzzoni". Gusti era il driver di fiducia di alcuni miei amici che vivevano in Australia, per cui ci avevano messi in contatto e mi avevano rassicuarata che sarei stata in buone mani, e non si sbagliavano. Appena saliti in macchina inziò a trattarmi come una figlia, nonostante mi conoscesse solo da 5 minuti. Come prima cosa mi regalò delle caramelle, mi diede delle piccole bottigliette di acqua per idratarmi dopo il volo e mi portò in un posto a cambiare la sim del telefono. In meno di 10 minuti mi sembrava di conoscerlo da una vita; mi raccontò la storia della sua famiglia, le sue origini e tutti gli accorgimenti per visistare l'indonesia. Il viaggio dall'aeroporto a Ubud durò 2 ore e nonostante il traffico incessante di Bali , Gusti sembrava non notarlo, anzi suonava il clacson solo in segno di saluto o felicità. Poi mi disse che se mai un giorno avessi voluto rimanere lì a insegnare yoga, bastava chiamarlo che lui era disposto a darmi una casa senza farmi pagare niente, io ero di famiglia. Per di più mi invitò a pranzo da lui per conoscere i suoi figli e sua moglie, ribadendo che per qualsiasi inconveniente o problema bastava un colpo di telefono e lui sarebbe arrivato. Insomma io ero incredula di come questa persona fosse stata gentile e calorosa con me, di come si fosse fidata e mi avesse trattata da figlia. Nei mesi precedenti alla mia partenza per l'Australia ho sempre fatto fatica a fidarmi degli altri, forse per la mia indole italiana in cui tutti badano da sè e vanno dritti per la propria strada, ma Bali è stata un'ulteriore conferma che bisgona fidarsi, lì tutti aiutano tutti senza secondi fini, e la disponibilità della gente viene dal cuore, nessuno ti fa pesare un favore in più. Tutte le azioni e le parole sono sentite. Gusti è stato solo un assaggio delle persone magnifiche che avrei incontrato durante il viaggio, lui mi ha aperto la strada alla fiducia negli altri, senza pensare sempre male o avere timore. Penso che Bali sia speciale per questo, oltre ai suoi paesaggi, per il senso di comunità che ha la gente. Nonostante abbiano meno di noi ti darebbero quel poco che hanno. Hanno la capacità di farti sentire sempre a casa e al sicuro, in Indonesia non mi sono mai sentita in pericolo, anzi mi sono sempre sentita protetta. In Indonesia ho scoperto la versione migliore di me stessa, e non vedo l'ora di poterlo raccontare. 

 

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