vita lenta


31 dicembre 2024, oggi a Perth ci sono 37 gradi. Mi trovo sdraiata sui divanetti del giardino di casa, e mi godo la pace di questo posto che Maria ha abbellito con fiori e piante. In questo momento sto riflettendo su come la vita lavorativa venga percepita in modo diverso qui rispetto all’Italia in cui si vive per lavorare. Mi spiego meglio: In Australia la maggior parte delle persone lavora al massimo 30/35 ore a settimana, con 2 giorni di riposo (ad eccezione di quelli che vogliono fare due lavori). Questo stile di vita ti permette di avere sempre del tempo da dedicare a te e ai tuoi hobby. Per esempio molto spesso mi capita di andare durante la settimana in spiaggia e trovare sempre gente, sia alla mattina che alla sera. C’è chi corre, chi fa un tuffo e torna a lavorare, chi ha la giornata libera e chi dopo lavoro si ferma a guardare il tramonto. Ho notato che qui le persone trovano sempre un po’ di tempo per se stesse. Questa cosa non è scontata. In Italia ricordo di aver lavorato spesso con gente frustrata che buttava tutto il proprio stress addosso ai dipendenti o ai clienti, semplicemente perché non trovava il tempo per poter scaricare le proprie energie da qualche altra parte. Basti pensare al lavoro da chef; in Italia se lavori in cucina rischi di non avere più una vita sociale, qui è sempre un lavoro stressante ma al tempo stesso hai dei turni ragionevoli che ti permettono di respirare. Io stessa mi sono accorta che se prima di andare a lavoro vado in spiaggia, o in palestra o mi bevo un caffè in centro, il mio umore cambia, e anche se il lavoro è pesante lo prendo con più leggerezza e serenità. Un altro aspetto che noto è che al di fuori dell’ambiente lavorativo, le persone non parlano di lavoro o di soldi, parlano sempre di altro, mentre in Italia ormai è l’argomento per eccellenza.

Per quanto mi riguarda, all’inizio ho fatto abbastanza fatica ad adattarmi a questa vita “lenta”. Le prime settimane in cui non avevo un lavoro ero in crisi perché mi sentivo inutile e avevo bisogno di fare, ma poi tutti mi hanno detto di stare tranquilla e di godermi quelle giornate che tutto sarebbe arrivato prima o poi. Il problema è che siamo talmente abituati a lavorare fino allo sfinimento che nel momento in cui ci fermiamo andiamo in ansia, non ci sembra normale poter prendere le cose più lentamente, vorremo sempre dare di più. L’Australia sotto questo aspetto mi sta insegnando molto, sto imparando a vivere al giorno, ad annoiarmi e a ritagliarmi sempre del tempo per me. Questo è un grande insegnamento che spero di riuscire a portarmi sempre dietro e ad applicare in questo nuovo anno. Auguro a tutti voi di avere un hobby, o un’abitudine che vi faccia stare bene e vi aiuti a spezzare la routine.

Commenti

  1. Ciao Alice, sono Barbara, mamma di Viola, leggo il tuo blog perché la tua cara mamma Cinzia lo linka su WhatsApp....mi piace moltissimo leggere le tue emozioni così a distanza, io tuo entusiasmo per un luogo tanto lontano e tanto diverso...io quello che descrivi lo capisco benissimo...gli unici due mesi che non ho lavorato in Italia mi sentivo una fallita, come se l'unico scopo dell'essere al mondo sia lavorare...hai ragione quando dici c'è in Italia spesso il lavoro assorbe completamente le nostre energie e non c'è tempo e spazio per altro...io sapevo che lì avresti trovato fin da subito un modo di vivere decisamente più "easy"... ecco perché ho detto a Cinzia che dall'Australia non saresti più tornata 😂😂😂... aspetterò di leggere altre tue notizie...un abbraccio grande, goditi tutto e di più! Buon anno splendida Alice!😍

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